Architetti, Creativi e Interaction Designer ma anche Informatici, Ingegneri, Sviluppatori e Umanisti i profili in linea con le esigenze dell’Industria Digitale Creativa di Genova
ETT nel 2019 ha superato i 15Ml di € di fatturato (+ 17,8% 2019 vs 2018) e i 22 Ml di euro a livello di consolidato di gruppo.
Genova, 16 ottobre 2020 – Ingegneri, sviluppatori, ma anche letterati, architetti, web designer, creativi sono i profili dei talenti ricercati da ETT, industria digitale e creativa con headquarter a Genova ma presente in tutta Italia, che ha fatturato nel 2019 15Ml di € (+ 17,8% rispetto al 2018 e previsione di oltre 15Ml di € a chiusura 2020) e i 22 Ml di euro a livello di consolidato di gruppo. I nuovi talenti vengono intercettati da ETT secondo una procedura innovativa, favorendo le auto candidature attraverso piattaforme di scouting digitale online, mediante le quali il candidato può proporsi, oltre che rispondendo alle ricerche, anche attraverso l’invio di materiale creativo, come video di progetti e idee.
In occasione dei vent’anni, nella nuova sede genovese del gruppo, ETT ha fatto il punto sulla crescita e sui nuovi traguardi, alla presenza del già Assessore Regionale Ilaria Cavo, del Sindaco Marco Bucci e dell’Amministratore Delegato del Gruppo SCAI di cui ETT fa parte, Massimiliano Cipolletta.
“Pur attraversando un anno difficile come il presente a causa della pandemia, ETT non solo è riuscita a mantenere le posizioni acquisite fino al 2019, bensì ha ancora allargato il suo perimetro di intervento rispondendo all’accelerazione delle richieste di digitalizzazione negli ambiti più eterogenei provenienti dall’intero Paese. ETT, già leader nel campo della gestione e valorizzazione attraverso il digitale del patrimonio culturale museale italiano, si è trovata a impiegare le proprie risorse, arruolandone di nuove (l’organico ha fatto registrare un incremento del 12% tra il 2019 e il 2020), per la gestione di progetti innovativi” ha dichiarato Giovanni Verreschi fondatore e CEO di ETT.
Consapevole di tale sfida, il management di ETT ha risposto mettendo in campo l’ampio spettro di competenze presenti al suo interno. Interaction designer, storyteller, product manager, software developer sono solo alcune delle professionalità che si ritrovano incontrando le 150 persone che rendono l’azienda un unicum in Italia, ovvero una realtà in grado di gestire contesti lavorativi variabili e complessi.
Al momento in ETT, è anche emerso nel corso della mattinata, sono 5 le posizioni aperte: due senior software developer (Genova e Roma), un mobile developer (Genova), un grafico digital (Genova), un account manager (Roma), ma è sempre attiva la ricerca di candidature creative spontanee.
“Ciò che occorre tenere ben presente – tiene a sottolineare Verreschi – è la visione di insieme, direi olistica, che i singoli progetti richiedono. Infatti per risolvere i problemi che via via dobbiamo affrontare occorre essere consapevoli degli obiettivi principali della nostra attività, chiamata prima di tutto a concorrere con le armi della creatività e del digitale a una crescita sostenibile”.
L’incontro è stato anche l’occasione per fare un bilancio di quanto fatto dall’anno della fondazione ad ora, in particolare analizzando le occasioni che più hanno contribuito ad approfondire e ampliare il background delle competenze createsi all’interno della Digital factory genovese.
Innanzitutto si è parlato di quello che è stato definito come il trampolino di lancio delle performance di ETT lungo l’arco della sua storia, ovvero l’esperienza nel settore dello Smart Government con la PA e il Ministero del Lavoro. Progetti come SIL Sistema Informativo Lavoro, CO – Comunicazioni Obbligatorie, Informatizzazione dei Servizi dei Centri per l’Impiego, Osservatorio Mercato del Lavoro hanno consolidato la reputazione di ETT all’interno della PA, tanto da costituirne un benchmark e un punto di riferimento a livello nazionale in campo di digitalizzazione. Prende, infatti, spunto da tale esperienza l’allargamento del campo di intervento di ETT alla digitalizzazione delle visite nel sistema museale italiano, nell’ambito della divisione dedicata alla Digital Strategy e Design: basti pensare a Museo Casa di Dante, Cenacolo Vinciano, Acquario di Genova, Museo Teatro alla Scala oppure alle soluzioni nel private manufacturing, come in Fondazione Prada, Museo Lamborghini, LVMH Acqua di Parma, Bulgari, Mercedes, BMW, Unipol SAI, Intesa San Paolo. In tutto 120 risorse coinvolte, 1500 progetti su scala globale, 960 clienti.
D’altra parte non sono stati neppure tralasciati i progetti implementati nel settore Smart City. In questo campo l’importanza di ETT si deve soprattutto alla messa a terra di progetti come EMODnet Physics, vera e propria piattaforma di osservazione dei mari che da esperienza europea si è affermata a livello mondiale, SINDBAD, un servizio operativo avanzato a supporto della navigazione diportistica e turistica accessibile o anche GRISIS – Gestione dei Rischi e Sicurezza delle Infrastrutture a scala regionale o ancora Sentinel, progetto che ha l’obiettivo di sviluppare e realizzare un sistema integrato intelligente di pesatura dinamica dei veicoli. In sintesi le applicazioni in ambito Smart City hanno l’obiettivo di pianificare e ottimizzare i processi gestionali.
“La capacità di specializzazione di ETT, all’interno di un Gruppo come SCAI, il cui driver di sviluppo è l’innovazione, coniugata alla visione olistica del singolo problema, hanno consentito a ETT di raggiungere in 20 anni traguardi al di là delle aspettative, superando un valore della produzione pari a 15 milioni di euro che la colloca nella posizione di leadership del settore, pur all’interno di una congiuntura difficile ma al tempo stesso sfidante per la digitalizzazione del nostro Paese – ha concluso Massimiliano Cipolletta, Amministratore Delegato del Gruppo SCAI.