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Allestimenti immersivi: competenze e design per esperienze uniche

Cosa significa allestire uno spazio? E in che modo curare l’ambiente che ospiterà un allestimento?

Negozi, musei, scuole, uffici, showroom, sedi di fondazioni, zone meeting: luoghi fisici il cui scopo è ben preciso, ma può mutare all’occorrenza.

Allestire non significa soltanto riempire questi spazi di oggetti esteticamente gradevoli, ma assegnare loro una funzione specifica conferendo loro una nuova identità, a seconda delle necessità.

Gli allestimenti multimediali, in linea generale, fanno i conti con moltissime variabili e possibilità di configurazione. La sfida, spesso, è celare agli occhi del visitatore la tecnologia impiegata per far risaltare il contenuto grazie a soluzioni di design multimediale che personalizzano e integrano nello spazio l’hardware i mobili che li contengono.

Non sempre è possibile determinare la complessità di un allestimento dal primo sguardo.

L’allestimento si inserisce normalmente al termine di un processo più ampio che richiede tempo e un’accurata progettazione. Affinché il lavoro risulti visivamente accattivante e al contempo funzionale, diverse figure professionali devono necessariamente collaborare e confrontarsi.

Sfida primaria sin dalle prime fasi di un allestimento, è la sicurezza in cantiere: deve essere priorità di ogni azienda e di ogni singola risorsa coinvolta. È indispensabile accertarsi che sia tutto a norma non solo per le persone che ci lavorano, ma anche per quelle che andranno a visitare gli spazi.

Ogni cantiere è unico, ma è possibile delineare alcune best practice in grado di definire i punti chiave dell’organizzazione che coinvolge l’intero team composto da project manager, allestitori, designer, tecnici specializzati e architetti. Questi ultimi, in particolare, oltre alla progettazione dei percorsi e dei supporti hardware curano sempre di più la progettazione del sistema comunicativo del luogo. Totem, lightbox, proiezioni e video immersivi, sensori, schermi touch sono solo alcune delle tecnologie impiegate per rinnovare gli allestimenti in modo immersivo, con spazi studiati ad hoc, installazioni interattive e virtuali, approfondimenti innovativi e percorsi di visita emozionale attenti alle esigenze del pubblico.

Analizzando quindi i processi di un allestimento è possibile delineare alcune macro-fasi:

·       Il sopralluogo, la fase senza la quale non sarebbe possibile avere un’idea degli spazi reali, prendere le misure e, soprattutto, rendersi conto delle possibili criticità. La progettazione dell’allestimento multimediale con tutte le sue componenti ha sempre come riferimento il rapporto tra lo spazio e le persone, i visitatori, gli utenti.

·       L’elenco delle attività, la fase analitica in cui si ripercorrono idealmente le lavorazioni, ha lo scopo di fare sufficiente chiarezza rispetto alle operazioni e ai materiali che serviranno durante l’installazione. Un momento fondamentale per scovare, minimizzare e gestire con prontezza le problematiche che possono sopraggiungere.

·       La preparazione dei materiali e degli strumenti, lo step utile a entrare già nell’ottica del lavoro e del cantiere. Molto spesso è utile effettuare alcune pre-lavorazioni in luoghi differenti dallo spazio da allestire, (come saldature e verniciature) oppure eseguire test e assemblaggi per fare le dovute verifiche prima della fase di installazione. Anche l’organizzazione logistica gioca un ruolo basilare: tenere sotto controllo le spedizioni, l’approvvigionamento dei materiali, le aree di stoccaggio, individuare le giuste modalità di trasporto o smaltimento e provvedere all’organizzazione del team che andrà ad installare sono solo alcuni degli aspetti da non trascurare.

·       Ultima, ma non per importanza, la pianificazione della squadra, che tiene conto delle competenze di ogni individuo. In un allestimento multimediale le figure operative possono essere molto diverse tra loro: artigiani e montatori, architetti ed elettricisti, ingegneri informatici e sviluppatori.

La buona riuscita di un allestimento è quindi il risultato e conseguenza naturale del lavoro di un team eterogeneo che, insieme, stabilisce le regole per definire la fruizione intelligente dello spazio.

L’architettura, intesa come arte dello spazio, risponde alla realizzazione di luoghi armoniosi in cui vivere e agire. La scoperta e l’utilizzo di tali ambienti è, per chi li visita, un’interazione sensoriale e conoscitiva sempre stimolante. Questi luoghi, infatti, non son solo una cornice funzionale a compiere i gesti che ci si aspetta vengano eseguiti, ma rappresentano modi diversi di fruire del mondo, in cui l’accoglienza e l’accessibilità sono caratteristiche essenziali dal punto di vista simbolico oltre che fisico e funzionale.

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